Il Poliuretano Espanso Flessibile: cos’è e come è fatto?
Poliplast
Poliuretano espanso flessibile
Quando mi chiedono di che cosa si occupa la Poliplast, rispondo “lavorazione e trasformazione di poliuretano espanso flessibile” e l’espressione di chi ho di fronte è più o meno questa. Molto spesso abbiamo a che fare con oggetti nella nostra quotidianità di cui non conosciamo la loro natura, ovvero in che materiale sono fatti e come vengono realizzati.
Vedendo l’espressione confusa dei miei interlocutori allora aggiungo: il poliuretano espanso flessibile è la spugna o gommapiuma, hai presente quella del materasso dove dormi, del divano dove sonnecchi, della poltrona dove siedi al cinema, del sedile della tua auto, ecc . Potrei proseguire con una lunga lista, perché gli ambiti in cui viene impiegato il poliuretano espanso flessibile sono davvero molti, ma vorrei partire dagli inizi, ovvero dalle sue origini.
La scoperta del poliuretano risale al 1937 e viene attribuita al Prof. Otto Bayer che in quell’anno ottenne per la prima volta questo nuovo materiale nei laboratori Bayer. Il poliuretano espanso flessibile è un tipo di schiuma che nasce da un processo chimico detto di polimerizzazione, ossia dall’incontro di due componenti chimici che sono poliolo e isocianato, che reagendo insieme producono un materiale con una struttura cellulare che racchiude un’elevata percentuale di aria nel suo volume che conferisce al materiale flessibilità, leggerezza e resilienza. Viene definito “flessibile” proprio per la sua capacità di deformarsi e ritornare nella sua forma originaria quando viene sottoposto ad una forza. Ma soffermiamoci sulla polimerizzazione, la reazione chimica che avviene quando si incontrano polioli e isocianati che si legano insieme tramite un legame detto uretanico, tale reazione produce calore, ma anche gas.
Sono proprio questi gas che rimanendo intrappolati nella struttura polimerica che si sta creando, formano delle piccole bolle d’aria che regalano al poliuretano la sua struttura a celle aperte. Il poliuretano espanso flessibile nasce come miscela liquida, solo quando si sprigiona il calore della reazione esotermica, la miscela si espande e solidifica, trasformandosi in blocchi della schiuma che consociamo, questi blocchi grezzi sono quelli che riceviamo noi e che poi tramite i macchinari e le attrezzature di cui siamo dotati li trasformiamo per moltissime applicazioni.
È nella fase iniziale del processo, in cui il poliuretano è in forma liquida, nella quale vengono aggiunti altri componenti chimici (stabilizzanti, emulsionatori, catalizzatori, coloranti, ecc.) necessari per conferire alle schiume caratteristiche diversissime in relazione al peso specifico, alla morbidezza, alla resistenza, all’allungamento e all’elasticità contribuendo quindi a ottenere una vasta gamma di schiume poliuretaniche accomunate dalla struttura a celle aperte e dalla buona permeabilità all’aria e all’umidità, ma con caratteristiche chimiche differenti che le rendono idonee ad essere impiegate in una pluralità di ambiti differenti: nel settore delleimbottitureper la sua morbidezza ed elasticità, dell’imballaggio per le sue capacità di assorbimento degli urti, dell’isolamento termico e acustico per i buoni valori di assorbimento del suono a medie e alte frequenze, ecc.